Il Capacity Market, o mercato della capacità, ha lo scopo di rendere il mercato dell’energia elettrica più efficiente e aperto a nuove risorse per l’approvvigionamento, per integrare al meglio le fonti rinnovabili, i sistemi di accumulo e la gestione della domanda, garantendo al contempo la sicurezza del sistema.
Come rilevare le inefficienze energetiche in azienda
Ogni imprenditore si scontra con questa realtà: l’energia consumata è ancora eccessiva e, non essendo giustificata dalla produttività, rappresenta un puro costo. E’ in questi casi che si parla di inefficienza energetica. Per fortuna, esistono diversi professionisti e software che vengono in aiuto ad imprenditori ed Energy Manager per rilevare queste inefficienze.
Sull’efficienza energetica delle aziende si è espressa anche l’Unione Europea, che nel 2009 ha emanato una Direttiva da ratificare in tutti gli Stati membri. La Direttiva dell’UE impone una riduzione delle emissioni di CO2 e del consumo energetico pari al 20% entro il 2020, per tutelare l’ambiente e per abbattere i costi legati all’approvvigionamento energetico. Quello di aumentare l’efficienza energetica della propria attività, quindi, è un passo da compiere con urgenza.
La diagnosi dell’efficienza energetica in azienda
Ciò che serve per iniziare un processo di abbattimento di costi e mantenimento della produttività è una diagnosi dell’efficienza energetica. Senza individuare esattamente i nodi problematici, infatti, non è possibile intraprendere alcun tipo di azione di miglioramento.
Efficienza energetica: quanto fa risparmiare?
Un sistema viene definito “efficiente” quando produce il massimo del risultato con il minor impiego energetico possibile, rispetto ad altri sistemi finalizzati allo svolgimento della stessa funzione, detti “a minor efficienza”.
Poiché si è scoperto che la sola gestione dei consumi energetici può ridurre tra il 10% e il 40% le spese sostenute da un’azienda, correre ai ripari dovrebbe essere un imperativo di tutte le imprese ancora “inefficienti” dal punto di vista energetico.
Come si scopre se ci sono fasi di produzione o macchinari inefficienti?
La diagnosi dell’efficienza energetica comprende il monitoraggio continuo di ogni macchinario e sito di produzione. Grazie al monitoraggio si riescono anche a prevenire malfunzionamenti degli impianti e si possono programmare interventi di manutenzione prima che i danni causino l’interruzione di tutti i processi produttivi collegati. Fare una diagnosi dell’efficienza energetica significa, quindi, porre le basi per un risparmio di consumi, di emissioni e di costi.
La diagnosi dell’efficienza energetica risulta utile anche al fine di sapere esattamente quanto costa ogni singola fase del processo produttivo.
Avere un report con i costi energetici sostenuti per ogni sito aziendale e la possibilità di rilevare eventuali discrepanze tra l’energia consumata e quella misurata, consente di rivedere l’asset del processo produttivo al fine di abbattere i costi e/o di aumentare la produttività. È evidente che le attività industriali, per rimanere competitive, dovrebbero lavorare proprio sull’abbattimento dei costi inutili e, quindi, sulla riduzione dei consumi.
Inefficienze nella fornitura e nella fatturazione dei servizi energetici
Le inefficienze non sono date solo dalle varie fasi produttive: anche la gestione del contratto energetico con i fornitori e il controllo delle bollette sono punti importanti di costi nascosti.
Controllare in maniera continuativa tutte le fatture energetiche è un passaggio dolente per molte imprese. Pensiamo ad esempio alle aziende multisito come banche, retail, GDO e facility, che si trovano a dover gestire un’enorme mole di fatture e di dati. Spesso i controlli avvengono a campione, non garantendo quindi l’individuazione di tutti gli errori e sprechi che ogni fattura può presentare. Se credete che, tutto sommato, questa fase non sia così incisiva sul totale delle inefficienze, cambierete idea osservando questi dati:
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